È una delle varietà a bacca bianca più tradizionali e classiche della Sicilia, da molti studiosi considerata fra le più antiche, ed è diffuso in tutta la Sicilia, dove costituisce il 33% della superficie vitata complessiva.

Il Catarratto è una varietà vigorosa, con una buona resistenza alle più comuni malattie della vite. Germoglia generalmente agli inizi di Aprile, con un ciclo di maturazione mediamente lungo che si conclude con la vendemmia ai primi di Settembre.

I grappoli hanno dimensione medio-grande e forma conica, con due ali laterali, e producono acini piccoli e rotondi, dal colore che varia dal verde al giallo carico. Il Catarratto predilige come suo terroir d’elezione la parte occidentale dell’Isola, nelle tre province di Agrigento, Trapani e Palermo.

È uno dei vitigni a bacca bianca utilizzato non soltanto nella DOC Sicilia, ma come varietà principale anche in denominazioni più circoscritte fra le quali Alcamo, Marsala, Menfi, Sclafani, Salaparuta, Etna.

Catarratto bianco comune - Biotipo A

VITIGNO: caratterizzato da un’elevata variabilità intravarietale, ne sono stati individuati almeno 8 differenti biotipi.

GRAPPOLO: di forma allungata, da compatto a molto compatto; peduncolo molto corto, legnoso.

ACINO: piccolo e tondeggiante, coperto da molta pruina, il che rende il biotipo piuttosto resistente alle principali crittogame.

GEMME: elevata fertilità delle basali, risultante in una produttività elevata seppure incostante.

COLORE: giallo paglierino con riflessi verdi.

OLFATTO: complesso e di buona intensità, è caratterizzato da note floreali e fruttate, in particolare di agrumi, frutta tropicale e spezie.

GUSTO: questo biotipo accumula meno zuccheri, quindi ne risultano vini meno alcolici, con una buona struttura ed elevata persistenza aromatica.

Catarratto bianco lucido - Biotipo B

VITIGNO: variabilità intravarietale molto ridotta, non esistono biotipi conosciuti.

GRAPPOLO: di forma allungata, mediamente compatto, con peduncolo che distanzia il grappolo dal tralcio.

ACINO: medio e tondeggiante, caratterizzato da totale assenza di pruina, il che lo rende abbastanza sensibile alle principali crittogame, in particolare all’oidio.

GEMME: bassa fertilità delle basali, risultante in una produttività media e piuttosto costante.

COLORE: giallo paglierino con riflessi verdi.

OLFATTO: di sufficiente intensità, inferiore a quella del Catarratto Comune, e caratterizzato da zagara e agrumi; in generale nel Lucido si rileva una minore complessità e persistenza.

GUSTO: il Lucido dà vini molto sapidi ma con acidità meno elevate del Comune per un più basso contenuto di acido malico, le note amare del finale sono più marcate. In questo biotipo è più intensa la nota alcolica ed è maggiormente percettibile una nota vegetale.